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lunedì 13 gennaio 2025

Artista di strada crea un quadro meraviglioso #streetartist #artistadist...

Addio Oliviero Toscani

 


E' morto Oliviero Toscani: lo ha annunciato la famiglia in un breve comunicato stampa. "Con immenso dolore diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo cortesemente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell'intimità della famiglia. Kirsti Toscani con Rocco, Lola e Ali", si legge nella nota firmata dalla moglie Kirsti e dai figli.

Toscani è morto, all'età di 82 anni, nell'ospedale di Cecina, dove era stato ricoverato il 10 gennaio per l'aggravarsi delle sue condizioni. Da due anni - come aveva rivelato in un'intervista choc al Corriere della Sera il 28 agosto scorso - soffriva di amiloidosi: "In un anno ho perso 40 chili. Neppure il vino riesco più a bere: il sapore è alterato dai medicinali", raccontava, spiegando di sottoporsi a una cura sperimentale e di non temere la morte.

Non è un'immagine che ti fa la storia, è una scelta etica, estetica, politica da fare con il proprio lavoro". Un percorso condensato nel libro Ne ho fatte di tutti i colori, uscito nel 2022 per La Nave di Teseo, e imperniato sul mondo che avrebbe voluto e che aveva immaginato fin dai tempi di Fabrica con i Benetton e di Colors, la rivista che anticipò l'impegno su tanti temi oggi attuali, dall'ambiente ai migranti al razzismo.

Nel suo carnet da John Lennon ad Andy Warhol, da Muhammad Ali a Lou Reed, fino al desiderio di immortalare Jannik Sinner. Per la moda da Donna Jordan a Claudia Schiffer, fino a Monica Bellucci, ma anche Carmelo Bene e Federico Fellini. Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani pubblica il suo primo scatto sul Corriere a 14 anni: è il volto di Rachele Mussolini, immortalato a Predappio alla tumulazione del Duce nella tomba di famiglia.

Dopo il diploma in fotografia all'Università delle Arti di Zurigo, debutta nel mondo della pubblicità con la campagna per il cornetto Algida. I suoi scatti finiscono su Elle, Vogue, GQ, Harper's Bazaar, Esquire, ma realizza anche foto per celebri maison di moda come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit e Prénatal. La svolta, nel 1982, con Benetton: i maglioni sono il pretesto per Toscani per portare in primo piano temi sociali come l'uguaglianza, la mafia, il contrasto all'omofobia, la lotta all'Aids o alla pena di morte.

Nel 1991 lancia la rivista Colors, tre anni dopo ecco Fabrica, centro internazionale per le arti e la ricerca della comunicazione moderna, la cui sede è firmata dall'archistar giapponese Tadao Ando. Nel 2000 il sodalizio con il gruppo Benetton si interrompe, in seguito ad una controversa campagna che utilizza foto reali di condannati a morte negli Stati Uniti.

Verranno le campagne di moda per il marchio RaRe, incentrate sull'omofobia, le collaborazione con la Croce Rossa, con l'Istituto Superiore della Sanità, con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e quelle di impegno sociale su sicurezza, violenza contro le donne, anoressia. Proprio su questo tema nel 2007 Toscani realizza per il marchio Nolita una campagna choc, che divide pubblico e critica, mettendo al centro la modella e attrice francese Isabelle Caro, 31 chili per 1,64 metri di altezza.

Nel 2007 dà vita al progetto Razza Umana, una galleria di ritratti di varia umanità, una sorta di censimento di tutte le caratteristiche somatiche e sociali del genere umano. Dal 2018 al 2020 torna con Benetton, rilanciando i temi dell'integrazione, ma viene poi licenziato per le dichiarazioni sul crollo del ponte Morandi ("Ma a chi interessa che caschi un ponte?").

Pluripremiato - dal Grand Prix de la publicité (1990) al Leone d'oro all'International Advertising Festival di Cannes (1996), dalla nomina ad accademico di onore dell'Accademia di Belle Arti di Firenze (2010) al premio alla carriera dell'Art director's club tedesco (2019), presidente onorario di Nessuno Tocchi Caino, Toscani è stato candidato alla Camera con i Radicali nel 1996 per la Lista Marco Pannella e nel 2006 per la Rosa nel Pugno.

Ha fatto scalpore con il suo commento sulla scomparsa del Cavaliere ("per fortuna Berlusconi è morto") e non ha mai nascosto le sue posizioni critiche nei confronti del governo Meloni, ribadite in una delle ultime interviste in tv, a settembre a Piazzapulita, il programma di Corrado Formigli su La7. Il suo segreto? "Cerco facce nuove, persone con un entusiasmo negli occhi, pretendo che non abbiano trucco, il bello è un'altra cosa", raccontava in occasione degli 80 anni. E il futuro? "Chissà, penso al cosmo, all'universo, alle stelle. Quando capiremo tutto questo, ecco, sarà il futuro".

Quanto valgono le 10 lire 'spighe di grano'?

domenica 12 gennaio 2025

Buoni Pasto, nel pubblico esclusi docenti e personale Ata | I sindacati protestano

 


I Buoni pasto come un boccone amaro. Negli ultimi mesi, il tema dei ticket per docenti e ATA, è tornato al centro del dibattito, evidenziando una disparità di trattamento rispetto ad altre categorie del pubblico impiego. Forse non tutti lo sanno ma i dipendenti di questi due settori sono gli unici a non riceverli. Un'anomalia a più riprese segnalata dai sindacati, che chiedono al Governo di intervenire per "sanare" la situazione. Ad oggi, la Legge prevede che tutti i lavoratori subordinati abbiano diritto al buono pasto, sia quelli full time che quelli part time. E sono proprio questi gli unici settori in cui ad oggi non sono ancora previsti, neppure per il personale di segreteria scolastica con contratto full time.

Il contratto collettivo nazionale del lavoro per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, risalente al novembre 2022, prevede una pausa pranzo di 30’ per il personale che lavori oltre 6 ore, e la sostituzione del buono pasto con l’erogazione del servizio mensa, previo però accordo preventivo con i sindacati. Anche in virtù di questo contratto, i sindacati della Scuola chiedono un adeguamento per i propri assistiti.
"Il sindacato crede molto in questa battaglia – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e secondo noi sarebbe importante introdurre dei buoni pasto pari a circa 12-13 euro al giorno. Gli stipendi dei lavoratori della Scuola risultano decisamente bassi. Certo, da quando Anief ha conquistato la rappresentatività le cose sono leggermente migliorate: abbiamo ed esempio chiuso il nuovo contratto dopo che sono state stanziate risorse maggiori in più per il personale del comparto istruzione e ricerca (500 milioni). Vogliamo continuare su questa strada per riportare almeno la situazione a quella del 2001 perché chi lavora a Scuola non vale meno di chi lavora nei Ministeri. Per questo continuiamo ad essere costretti a chiedere l’indennità di vacanza contrattuale piena tramite ricorso al giudice del lavoro. E adesso – conclude Pacifico – faremo di tutto per arrivare anche all’assegnazione dei buoni pasto anche per il personale della Scuola”.
La ragione principale del mancato riconoscimento dei buoni pasto per docenti e personale ATA risiede nell’articolazione dell’orario di lavoro. A differenza di altri settori del pubblico impiego, dove i dipendenti possono avere turni continuativi o spezzati che prevedono pause pranzo lunghe, il mondo della scuola soprattutto si caratterizza per un’organizzazione dell’orario di lavoro diversa. Per i docenti, l’orario scolastico è solitamente concentrato nelle ore mattutine, con lezioni che, nella maggior parte dei casi, si concludono entro il primo pomeriggio. Non essendo previsti regolarmente turni pomeridiani, i buoni pasto non vengono concessi, poiché l’orario di lavoro rientra in quello che viene considerato un turno unico. Detto questo, gli insegnanti sono spesso tenuti a presenziare a riunioni, consigli di classe e colloqui con i genitori che si svolgono anche nel pomeriggio. Un impegno aggiuntivo che comunque non ha ancora portato al riconoscimento del beneficio. Ma la questione, chiaramente relativa anche alle risorse economiche necessarie, è ancora tutta aperta.


CADUTA LIBERA: La SFIDANTE si INNAMORA del CAMPIONE, e compie il BEL GES...

Los Angeles in fiamme, il bilancio dei morti sale a 16

 




l bilancio delle vittime degli incendi di Los Angeles è salito a 16: lo ha annunciato il medico legale della contea.

Secondo l'ufficio del coroner, 11 corpi sono stati trovati finora nell'area devastata dall'incendio di Eaton, vicino alla città di Altadena, e cinque persone sono morte nell'incendio di Palisades, nel quartiere di lusso di Pacific Palisades.
Sono oltre 153.000 i cittadini di Los Angeles che hanno ricevuto l'ordine di evacuazione per gli incendi che da giorni stanno devastando la contea. Il fronte più preoccupante, secondo le autorità, è il rogo di Palisades, "un mostro a più teste con possibilità di crescita in diverse direzioni", vista la folta vegetazione dell'area, ha spiegato David Ortiz, portavoce dei vigili del fuoco di Los Angeles. Al momento, questo incendio è contenuto solo all'11%. E la tregua dei venti di Santa Ana è durata poco: un nuovo fronte di raffiche da 80 chilometri all'ora è tornato a soffiare su parte delle contee di Los Angeles e Ventura. Un altro fronte di venti ancora più violento è atteso da lunedì a mercoledì secondo gli esperti del National Weather Service.


MONETE EURO RARE in circolazione che valgono!

giovedì 30 maggio 2024

MONETE RARE: 1 e 2 CENT che valgono una fortuna

Tragedia in Valtellina, morti tre giovani finanzieri

 


Avevano deciso di dedicare la loro vita a soccorrere e salvare, tre autentici angeli della montagna, sempre pronti a rischiare la propria vita per quella degli altri. Ma proprio loro, giovani e appassionati militari del Soccorso alpino della Guardia di finanza, hanno trovato la morte in un tragico incidente montano, e proprio mentre si stavano esercitando, affinavano le loro abilità e competenze sul campo per poi essere pronti e preparati quando sarebbero stati chiamati ad intervenire. Attività di formazione e addestramento che i soccorritori del Sagf effettuano continuamente, e spesso proprio in Val di Mello che, per le caratteristiche peculiari del territorio, offre luoghi e possibilità uniche. Ma qualcosa è andato storto e quella che doveva essere una normale giornata lavorativa di esercitazione e addestramento si è trasformata in un’assurda e inspiegabile tragedia. A perdere la vita nella tarda mattinata tre giovani militari del Sagf: Luca Piani, 32 anni, originario di Tirano ma ora residente a Sondrio; Alessandro Pozzi, 25 anni, residente a Valfurva, e Simone Giacomelli, il più giovane, di 22 anni, che abitava a Valdisotto. Giacomelli e Pozzi, arruolati nella Gdf soltanto nel 2022, prestavano servizio nella Stazione Sagf di Madesimo, guidata da Alessia Guanella, mentre Piani faceva parte della squadra del luogotenente Christian Maioglio nella caserma del capoluogo valtellinese.