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venerdì 22 novembre 2019

Borsa: Milano apre in rialzo (+0,2%)


MILANO, 22 NOV - La Borsa di Milano apre in rialzo. L'indice Ftse Mib avanza dello 0,2% a 23.325 punti.

sabato 16 novembre 2019

Monete 2 euro che valgono una piccola fortuna!


Monete 2 euro ancora in circolazione, che valgono una piccola fortuna. (Parte 2)



Minacce e proiettile ad Antonio Conte


Minacce e una busta con all'interno un proiettile hanno fatto scattare la 'vigilanza dinamica' (il livello più basso di tutela) per l'allenatore dell'Inter Antonio Conte. Lo riportano oggi Corriere della Sera e Il Giorno. Dopo la misura decisa dalla Prefettura di Milano, pattuglie di polizia e carabinieri passeranno in strada con più frequenza intorno allo stabile di Milano dove vive l'allenatore, e agli uffici della società nerazzurra. Al momento l'ipotesi prevalente sarebbe "l'azione di un mitomane".

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sabato 9 novembre 2019

Esplosione cascina Quargnento, fermato il proprietario


C'è un fermo nelle indagini dei carabinieri per l'esplosione della cascina di Quargnento (Alessandria) che ha causato la morte di tre vigili del fuoco. Si tratta di Giovanni Vincenti, il proprietario della struttura. E' indiziato dei delitti di disastro doloso, omicidio e lesioni. Vincenti è stato ascoltato dai carabinieri del Comando provinciale di Alessandria. Ha confessato agli inquirenti.

Durante l'interrogatorio, Vincenti ha però affermato di aver avuto solo l'intenzione di arrecare solo danni alla cascina, senza volontà di ferire o uccidere. Indagata a piede libero anche la moglie. I due avevano pesanti debiti e pare volessero incassare i soldi dell'assicurazione. "Il timer era stato settato all'1.30 ma accidentalmente c'era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimè, ha allertato i vigili del fuoco", ha affermato il procuratore di
Alessandria, Enrico Cieri, ricostruendo così la tragedia della cascina di Quargnento. L'esplosione doveva essere una sola ma l'errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la strage.

Giovanni Vincenti poteva però evitare la tragedia. "La notte della tragedia Vincenti è stato informato da un carabiniere che il primo incendio era quasi domato - spiega il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri -. Vincenti non ha detto che all'interno della casa c'erano altre cinque bombole che continuavano a far fuoriuscire gas. Era intorno all'1, ci sarebbe stata mezz'ora di tempo per evitare la tragedia".

Una delle prove decisive, che hanno fatto crollare confessare Giovanni Vincenti, è stato il ritrovamento del bugiardino del timer che ha innescato l'esplosione nella camera da letto di Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina esplosa a Quargnento, in provincia di Alessandria. Lo ha spiegato Michele Lo Russo, comandante del carabinieri di Alessandria. Il bugiardino non era neanche nascosto, ma poggiato su un cassettone.

Esploso edificio, cc, coinvolto figlio fermato? No comment"No comment": il comandante provinciale dei carabinieri di Alessandria, colonnello Michele Angelo Lorusso, ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano se nell'esplosione di Quargnento sia coinvolto anche Stefano Vincenti, figlio di Giovanni, l'uomo fermato la scorsa notte. "Le indagini proseguono", ha ribadito il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri.

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mercoledì 6 novembre 2019

Sciopero dei benzinai fino a venerdì mattina


E' cominciato alle 6:00 lo sciopero di 48 ore dei benzinai indetto da Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Anisa Confcommercio con la chiusura degli impianti stradali e autostradali. I gestori protestano contro i nuovi adempimenti ritenuti "inutili e onerosi", tra cui la fatturazione elettronica, i registratori di cassa telematici l'introduzione di Documenti di trasporto (Das). Lo sciopero terminerà alle ore 6:00 di venerdì 8 novembre.

"Di fronte al silenzio assordante del governo e all'indifferenza del Ministro dello Sviluppo Economico le Organizzazioni dei gestori degli impianti stradali non hanno potuto fare altro che ricorrere alla mobilitazione generale", si legge nel comunicato dei gestori dei distributori di benzina e gasolio. Le associazioni lamentano il presunto disinteresse del governo "nonostante la dichiarazione di sciopero fosse nota da settimane". In particolare, Faib, Fegica e Figisc puntano il dito contro il Ministero dello Sviluppo economico che "ha dimostrato la sua totale assenza sul terreno del confronto con i gestori, mostrando disinteresse e superficialità verso un settore che garantisce la mobilita' dei cittadini, il servizio agli automobilisti, dalla grande viabilità sino alle aree interne del Paese". I gestori definiscono il "silenzio del governo" un "grave atto di irresponsabilità" e il sintomo di un'azione che non pensa alle "categorie produttive" ma "a favorire, indirettamente, il sistema bancario".

I motivi dello sciopero dei benzinai: I benzinai protestano contro la fatturazione elettronica, l'introduzione degli Isa, che "risultano fortemente penalizzanti per i gestori carburanti, ai Registratori di cassa Telematici per fatturati di 2 mila euro/anno", oltre che per l'introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera, in formato elettronico, da digitalizzare a mano. Secondo i gestori si tratta di "tutti adempimenti inutili fatti per scaricare sull'ultimo anello della filiera, il piu' debole, oneri e costi e finanche provvedimenti penali per errori formali".