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sabato 18 maggio 2024

Morto Franco Di Mare, era malato di mesotelioma

 


Il giornalista Franco Di Mare è morto all'età di 68 anni.

Lo ha annunciato la famiglia con una nota: "Abbracciato dall'amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall'affetto degli amici più cari si è spento a Roma il giornalista Franco Di Mare". A lungo inviato in teatri di guerra nella ex Jugoslavia, Di Mare aveva annunciato di avere "un mesotelioma, un tumore molto cattivo".

Ex inviato di guerra, conduttore e poi direttore di RaiTre, Franco Di Mare era nato a Napoli l'8 luglio del 1955. Laureato in Scienza politiche all'università Federico II ha vissuto gran parte della sua carriera giornalistica in Rai dopo gli inizi a "L'Unità" e "Radiocor". E proprio al suo lavoro di inviato sul campo, in particolare quello nei Balcani in Jugoslavia e Kosovo, Di Mare associava le cause della sua malattia, con l'esposizione a materiali cancerogeni come l'amianto e uranio impoverito. Una storia che aveva scritto nel libro "Le parole per dirlo - La guerra fuori e dentro di noi", uscito quest'anno. L'ultimo capitolo del libro è dedicato ai suoi affetti: la figlia Stella, le sorelle, il fratello e la compagna Giulia Berdini, al suo fianco per otto anni e che Di Mare aveva sposato proprio pochi giorni fa.

"La guerra è la malattia del mondo. Appena scoppia, è causa immediata di dolori infiniti, disastri, morte - scrive nel libro Di Mare -. Ma le guerre continuano a mietere vittime anche dopo che finiscono. Ne è un tragico esempio la 'Sindrome dei Balcani', la lunga serie di malattie provocate dall'esposizione ai proiettili con uranio impoverito o dall'inalazione di particelle d'amianto rilasciate nell'aria in seguito alla distruzione di palazzi e complessi industriali". Il mese scorso, ospite di Fabio Fazio, Di Mare aveva sconvolto il pubblico non solo con il racconto delle sue condizioni di salute ma anche per le pesanti affermazioni sul comportamento che gli ha riservato la Rai (non la dirigenza attuale aveva precisato) dopo la scoperta della malattia. I vertici Rai avevano subito dopo fatto sapere di essere all'oscuro della sua vicenda e poi che la pratica era ferma all'Inail salvo poi nei giorni successivi hanno spiegare di aver fatto recapitare a Di Mare le informazioni che aveva richiesto.

Nel corso della sua carriera giornalistica si è occupato di politica internazionale coprendo - sempre come inviato - i falliti colpi di stato in America Latina, le campagne elettorali presidenziali di Stati Uniti, Francia, Bulgaria e Algeria. È stato autore di servizi e documentari sulla criminalità organizzata nazionale (Sicilia, Campania, Calabria e Puglia) e internazionale (Germania, Russia e Bulgaria). Ha realizzato inchieste e servizi a seguito di attentati terroristici in Giappone, Russia, Kenya, Egitto, Stati Uniti e Medio Oriente, nonché reportage da aree colpite da calamità naturali come l'Honduras, il Guatemala, il Nicaragua, l'Alabama, l'India, l'Anatolia e la Louisiana.

Nel 2011 ha pubblicato il romanzo bestseller "Non chiedere perché" dove raccontava la storia di come aveva incontrato in un orfanotrofio una bimba di 10 mesi che poi avrebbe adottato con il nome di Stella: il libro ha avuto tredici edizioni, ha vinto il Premio Roma e il Premio Fregene e si è classificato secondo al Premio Bancarella e da esso è stata in seguito tratto il film tv "L'angelo di Sarajevo" con Beppe Fiorello.

La Rai lo ricorda: "Dolore e riconoscenza"

"La scomparsa di Franco Di Mare è per la Rai, per la quale si è sempre speso con passione e professionalità, motivo di profondo dolore, al quale si unisce la riconoscenza per quanto fatto nel corso della sua lunga carriera che lo ha spesso visto in prima linea per raccontare coraggiosamente i conflitti nel mondo - si legge in una nota della Rai -. Una passione che lo ha accompagnato anche nei programmi condotti successivamente, nei ruoli dirigenziali ricoperti e nell'esperienza del programma di inchiesta "Frontiere" da lui condotto fino al 2023. Ai suoi familiari va il sincero cordoglio della presidente Marinella Soldi, a nome anche del Cda, dell'amministratore delegato Roberto Sergio, del direttore generale Gianpaolo Rossi e dell'Azienda tutta".

Il post commosso del collega Toni Capuozzo

"Addio, Franco. Ho scelto, tra le fotografie che ti ricordano, quella più vicina a come eri sui fronti di guerra. Riuscivi a essere elegante anche con il giubbotto antiproiettile, in posti dove era problematico lavarsi. Ed eri elegante nei modi, nella passione che mettevi, nei rapporti tra colleghi - fratelli, ci chiamavi - nell'attenzione verso le persone qualunque, un anziano o un bambino. Non era difficile volerti bene, e provare nostalgia dei giorni peggiori quando ci si incontrava a un dibattito, e tu eri elegante per davvero. Lasci un vuoto, ma quei ricordi restano. Sei stato generoso perfino nei ricordi. Riposa in pace".

L'incredibile scoperta di un 13enne con il metal detector

giovedì 16 maggio 2024

Quanto vale il Gettone Telefonico?

Atalanta-Juventus 0-1: bianconeri campioni, 15° titolo di Coppa Italia

 


La Juventus ha vinto la Coppa Italia 2023/24, la quindicesima della sua storia e la quinta con Max Allegri in panchina. I bianconeri hanno battuto 1-0 l'Atalanta nella finalissima di Roma grazie a un gol di Dusan Vlahovic dopo appena 4', che ha di fatto deciso un match comunque molto intenso ed equilibrato per tutti i 90'. L'Allegri-bis, se davvero addio sarà, si chiude dunque con un trofeo. Gasperini, alla terza finale persa, avrà la chance di rifarsi tra una settimana esatta nell'ultimo atto dell'Europa League.

VIDEO PARTITA LINK:

https://youtu.be/0KphnsfK8n8?si=UsghsR0GV0m4a8AV


LA PARTITA

La Juve parte fortissimo e dopo appena 4' è già avanti: Cambiaso verticalizza per Vlahovic, tenuto in gioco da un distratto Djimisiti, il serbo vince il duello fisico con Hien e col destro trafigge Carnesecchi per lo 0-1. Passano 5' e i bianconeri vanno a un passo dal raddoppio sugli sviluppi di un corner, ma il colpo di testa quasi casuale di Gatti finisce di poco alto. L'Atalanta prova a reagire affidandosi al possesso palla, riesce a guadagnare terreno, ma si scontra con la grande densità che i bianconeri fanno davanti alla propria area di rigore. La prima buona occasione i bergamaschi se la creano al 44', ma la conclusione da ottima posizione di Pasalic è murata da Gatti prima che possa diventare un problema per Perin e il primo tempo si chiude con i bianconeri in vantaggio.

Per la ripresa Gasperini decide di mandare in campo Touré al posto di un impalpabile De Ketelaere, con l'obiettivo di riempire maggiormente l'area di rigore della Juve. La prima chance ce l'ha però Lookman, con una conclusione deviata che per poco non trae in inganno Perin ma si spegne sul fondo. Gli uomini di Allegri si affidano molto alle ripartenze e al 54' protestano quando, su un affondo di Vlahovic, Maresca decide di ignorare una spinta plateale (oltre a un contatto sul ginocchio) di Hien sul serbo in piena area. Il 9 bianconero ha un'altra grande chance al 64', ma Carnesecchi, con l'aiuto di De Roon, neutralizza una conclusione che poteva valere lo 0-2. La pressione bergamasca cresce e al 72' Perin deve ringraziare l'imprecisione di Miranchuk, il cui sinistro al volo dal cuore dell'area finisce alto sopra la traversa. Nel momento di massima spinta nerazzurra la Juve trova il raddoppio, ancora sull'asse Cambiaso-Vlahovic, ma il Var annulla per un fuorigioco millimetrico del serbo. Il match è più vivo che mai, all'80' Lookman centra in pieno la base del palo dopo l'ennesimo spunto e all'84' Miretti spacca la traversa su invito di Milik. In un finale tesissimo viene espulso un furibondo Max Allegri, ma è l'ultima vera emozione del match. La Coppa Italia è ancora una volta della Juve, alla Dea resta l'Europa League.

LE PAGELLE DELLA FINALE DI COPPA ITALIA

IL TABELLINO


Atalanta-Juventus 0-1
Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi; Djimsiti, Hien (14' st Scalvini), De Roon (20' st Toloi); Zappacosta (14' st Hateboer), Ederson, Pasalic (14' st Miranchuk), Ruggeri; Koopmeiners; De Ketelaere (1' st Touré), Lookman.
Allenatore: Gasperini
Juventus (3-5-2): Perin; Gatti, Bremer, Danilo; McKennie, Cambiaso (36' st Weah), Nicolussi Caviglia (17' st Miretti), Rabiot, Iling Jr; Chiesa (24' st Yildiz), Vlahovic (36' st Milik).
Allenatore: Allegri
Arbitro: Maresca
Marcatori: 4' Vlahovic (J)
Ammoniti: Hien (A), Vlahovic (J), Djimsiti (A), Bremer (J), Toloi (A)
Espulsi:

LE STATISTICHE

- La Juventus – squadra che ha sollevato più volte il trofeo, con 15 successi – ha vinto sei delle ultime otto finali di Coppa Italia disputate, tra cui le ultime due contro l’Atalanta (2021 e 2024).
- Massimiliano Allegri è diventato il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, tutte con la Juventus – staccati a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini.
- Dopo aver vinto il trofeo nella sua prima finale del torneo nel 1962/63, l’Atalanta ha perso tutte le successive cinque finali di Coppa Italia disputate (1986/87, 1995/96, 2018/19, 2020/21 e 2023/24).
- Dusan Vlahovic, dopo il gol contro l'Inter l'11 maggio 2022, è diventato il terzo giocatore della Juventus a trovare la rete in due edizioni della finale di Coppa Italia, dopo John Charles (1958/59 e 1959/60) e Savino Bellini (1937/38 e 1941/42).
- Quello di Dusan Vlahovic (3:44) è il gol più rapido segnato da inizio gara dalla Juventus in una finale di Coppa Italia.
- Dusan Vlahovic ha segnato nel complesso sei gol di destro in questa stagione, solo uno in meno di quelli segnati in totale nelle precedenti cinque tra tutte le competizioni da quando gioca nella massima serie italiana.
- Dusan Vlahovic è stato coinvolto in sei gol (sei reti) nelle ultime cinque sfide contro l’Atalanta tra tutte le competizioni, dopo che nelle sue prime quattro gare contro la Dea non aveva preso parte ad alcuna rete.
- Quella di stasera è solo la quarta vittoria della Juventus nelle ultime 18 gare tra tutte le competizioni (9N, 5P), di cui due arrivate in Coppa Italia (semifinale di andata e finale).
- L’Atalanta ha interrotto una serie di sei vittorie e un pareggio tra tutte le competizioni, in cui aveva sempre segnato e registrato una media di 2.3 gol a partita.
- La Juventus ha schierato una formazione titolare con un'età media di 26 anni e 193 giorni, la più giovane per i bianconeri considerando le ultime nove finali di Coppa Italia.

MATRIMONIO PUGLIESE TRADIZIONALE

lunedì 13 maggio 2024