Pagine

mercoledì 27 settembre 2017

Tragico errore, muore per trapianto di cuore malato.

Lorenzin: "Grave errore, immediate verifiche"


Un sessantenne è morto all'ospedale San Camillo di Roma in seguito a un trapianto dopo aver ricevuto un cuore malato invece che uno sano, appartenente a un paziente deceduto per infarto. Lo riportano La Repubblica e Il Messaggero, che precisano che l'organo è stato espiantato all'ospedale San Raffaele di Milano, cui sarebbe spettato l'onere della valutazione medica sulla sua idoneità.

La notizia è ''gravissima e inaccettabile'', ha detto il ministro Beatrice Lorenzin alla trasmissione Circo Massimo su Radio Capital, aggiungendo che saranno ''attivate le procedure di verifica''.

Il paziente in attesa è stato chiamato "mentre era in villeggiatura con alcuni parenti" ed era in attesa di trapianto per problemi cardiaci "talmente gravi che i medici gli hanno dato al massimo un anno di vita. Per lui è la svolta". Il donatore, un uomo di 50 anni che aveva dato il suo consenso all'espianto degli organi, aveva avuto un attacco cardiaco, a Milano. Era morto nonostante i tentativi di salvarlo. Il trapiantato "due giorni dopo l'operazione, muore in ospedale per insufficienza cardiaca", e i famigliari "non ci stanno e denunciano". L'autopsia conferma e la procura apre un fascicolo per "omicidio colposo" che da alcuni giorni è giunto a Milano per competenza "perché l'errore medico (questa l'ipotesi) si sarebbe consumato al S. Raffaele".

"E' una notizia gravissima, - ha aggiunto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - singolare per un sistema come quello italiano sui trapianti, che ha una procedura tra le migliori al mondo''. ''Attiveremo ha concluso - le procedure di verifica per comprendere cosa sia successo, mi sembra un errore tragico e inaccettabile, cercheremo di capire se e dove c'è stata una falla, e dove intervenire".

Costa (Cnt), il cuore funzionava e dalla coronarografia risultava normale 
"Il cuore trapiantato nell'uomo che è deceduto dopo un trapianto dalla coronarografia era risultato normale, cioè nelle condizioni di essere trapiantato". Lo ha spiegato il direttore del Centro Nazionale trapianti (Cnt) Alessandro Nanni Costa. La documentazione è a disposizione degli inquirenti. "Il donatore aveva auto un arresto cardiaco in una piscina - ha detto - ma successivamente aveva ripreso a battere normalmente". I danni cerebrali ne avevano però causato la morte. I controlli avevano poi verificato la normale funzione cardiaca ed il trapianto è avvenuto nei tempi stabiliti.

PER AGGIORNAMENTI,  ISCRIVITI AL CANALE YOUTUBE:

SEGUIMI SU FACEBOOK:

Nessun commento:

Posta un commento