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venerdì 15 settembre 2017

La "nuova" Legge 104, come funziona e per chi l'assegno di 1900 euro

Ci sono novità per chi usufruisce dei permessi della legge 104


Ci sono novità per chi usufruisce dei permessi della legge 104. Questa infatti potrebbe essere integrata con previsioni a favore di chi si prende cura di parenti over 80 anni arrivando a riconoscere 1900 euro l’anno. La nuova norma, che dovrebbe diventare una sorta di testo unico sull’assistenza, ha lo scopo di riordinare e saumentare gli incentivi previsti per chi assiste un familiare disabile ai sensi della Legge 104 o un familiare dagli 80 anni in su: agli attuali permessi retribuiti, congedo straordinario, Ape social e incentivi fiscali potrebbero dunque aggiungersi dei contributi economici, nuove detrazioni per le spese e ulteriori agevolazioni per la pensione.

Ma chi ne avrebbe diritto e in che modo sarebbe erogato questo bonus extra?

La detrazione spetterà a chi assiste un familiare, entro il 3° grado, di almeno 80 anni, se senza redditoo con un indice Isee entro 25mila euro, purché convivente da almeno 6 mesi. Sempre a favore di chi assiste un familiare dagli 80 anni in su, è previsto dalla legge anche il diritto a trasformare il contratto di lavoro in part time. L’orario part time non può superare il 50% dell’orario ordinario e la durata del lavoro a tempo parziale non può superare i 2 anni.

E’ stata inoltre proposta una nuova detrazione fiscale, pari al 19%, su un tetto massimo di spesa di 10 mila euro, per chi assiste parenti anziani, sempre sopra gli 80 anni, non autosufficienti. In questo modo si possono abbattere le imposte fino a 1900 euro l’anno. Oltre all’età minima di 80 anni, tra i requisiti richiesti, c'è il legame di parentela entro il terzo grado e senza reddito (o con Isee entro i 25 mila euro se conviventi da almeno sei mesi al momento della domanda).

Per chi assiste un familiare invalido al 100% portatore di handicap grave ai sensi della Legge 104, sono proposti dei nuovi benefici previdenziali, oltre a quelli in vigore. Tali contributi saranno a carico dello Stato, potranno essere accreditati a partire dal momento del riconoscimento di handicap grave del familiare assistito e si sommeranno a quelli eventualmente già versati per attività lavorative, per consentire l’accesso all’Ape social in qualità di caregiver.

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