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lunedì 16 ottobre 2017

Uragano Ophelia: 9 morti tra Spagna e Portogallo

Violenti incendi alimentati dalle alte temperature e dai forti venti causati dal passaggio dell'uragano


Almeno 9 persone sono morte in Spagna e Portogallo a causa di violenti incendi alimentati dalle alte temperature e dai forti venti, fino a 130 chilometri orari, causati dal passaggio dell'uragano Ophelia. Lo hanno reso noto le autorità dei due Paesi.La protezione civile portoghese ha spiegato che sei persone sono morte e altre 25 sono rimaste ferite, tra cui molti vigili del fuoco, per le fiamme, mentre nella Galizia spagnola tre persone hanno perso la vita, intrappolate in un'auto.


Uragano Ophelia verso l'Irlanda del Nord, sale allerta - L'Irlanda allaccia le cinture e si prepara all'incontro con Ophelia, la tempesta tropicale divenuta uragano di categoria 3 nel suo cammino a ritroso attraverso l'Oceano Atlantico in direzione dell'Europa. Il Met Office, l'ufficio meteorologico britannico, ha elevato il livello di allerta ad 'arancione' (amber) per l'Irlanda del Nord, avvertendo senza giri di parole che aleggia - almeno sull'isola verde - lo spettro di una minaccia potenziale non solo a cose e a edifici, ma anche "alla vita delle persone". I dati, in effetti, sono in evoluzione di minuto in minuto e la perturbazione viene tenuta d'occhio costantemente. La portata e l'intensità dell'impatto andranno pertanto verificate in concreto nelle prossime ore.

Ma l'immagine proiettata dai satelliti fa una certa impressione, mentre Ophelia si avvicina, sfiorando l'arcipelago portoghese delle isole Azzorre, accompagnata da raffiche di vento, rinforzatesi nel pomeriggio domenicale da 113 fino a circa 145 chilometri orari. Un vento che la sospinge verso nord-est. Il contatto con l'Ulster è ora previsto nella seconda metà di lunedì, seguito a stretto giro dal probabile incontro con la terraferma anche in Inghilterra sudoccidentale e settentrionale (Londra risulta fuori tiro), sulle coste del Galles e su parte della Scozia. In Gran Bretagna tuttavia lo stato d'allerta è al momento di color 'giallo', meno severo del temibile pericolo 'arancione' (il secondo nella scala dei fenomeni meteo dopo il classico allarme rosso) segnalato per diverse contee irlandesi, soprattutto settentrionali. In Irlanda è stato convocato intanto un comitato d'emergenza nazionale incaricato di assumere misure precauzionali. L'ora X è calcolata a partire dal primo pomeriggio, con una coda meno intensa estesa fino a martedì 17.

Il meteorologo Alex Burkhill, citato dall'Evening Standard, non esclude che, al contatto con la terra, l'uragano possa "indebolirsi" e "ridursi a tempesta extratropicale". Ma le cautele restano d'obbligo. L'allarme arancione significa possibili danni alle linee elettriche, interruzioni ai trasporti e alle reti di telefonia mobile, talora alberi sradicati o tetti scoperchiati, con il conseguente rischio di detriti proiettati qua e là. Quindi in grado di colpire e uccidere in teoria anche esseri umani. Il fenomeno in Europa è relativamente inusuale. Ma nelle Isole britanniche non é stato dimenticato il precedente del 'Great Storm' dell'ottobre 1987 - 30 anni fa esatti -, quando una violenta perturbazione atlantica toccò le coste di vari Paesi del vecchio continente: investendo in primis proprio il Regno, dove le devastazioni furono pesanti (un miliardo di sterline dell'epoca) e dove si contarono 18 dei 22 morti complessivi.

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