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martedì 14 agosto 2018

Lʼallarme di Goletta Verde: "Acque inquinate nel 48% delle coste italiane"

Secondo i dati raccolti dallʼimbarcazione che monitora il nostro mare, solo il 52% dei 261 punti campionati dai tecnici nelle 15 regioni costiere è risultato entro i limiti di legge.


I mari che circondano l'Italia non godono di buona salute. A lanciare l'allarme è Legambiente al termine del viaggio di Goletta Verde, partita il 22 giugno dalla Liguria e tornata in porto domenica in Friuli Venezia Giulia con dati preoccupanti. Solo il 52% dei 261 punti campionati dai tecnici nelle 15 regioni costiere italiane, infatti, è risultato entro i limiti di legge. Il restante 48% è invece "fortemente inquinato" (39%) o "inquinato" (9%).

Dalla campagna 2018 di Goletta Verde, la barca a vela di Legambiente che ogni estate naviga lungo i 7.500 km delle coste italiane per monitorare la salute del Mediterraneo, emergono dunque dati poco incoraggianti.

Mancanza di efficienti depuratori - La causa di questi risultati, secondo Legambiente, "è sicuramente da attribuire alla mala depurazione, di cui ancora soffrono vaste aree del nostro Paese". L'Unione europea ha condannato per due volte il nostro Paese per l'assenza di depuratori, e una terza procedura di infrazione è in corso. Gli impianti mancano soprattutto in Sicilia, Calabria e Campania.

Legambiente: "Mala depurazione è emergenza ambientale" - "La grande opera pubblica di cui non si parla mai nel nostro Paese è il completamento della rete fognaria e di depurazione delle acque reflue - dichiara il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti -. La mala depurazione è un'emergenza ambientale che va affrontata con urgenza, visto che siamo anche stati condannati a pagare all'Ue una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni ogni sei mesi finché non ci metteremo in regola".

Situazione allarmante vicino alle foci - Le foci dei fiumi, dei canali, dei corsi d'acqua, gli scarichi sospetti e altri punti critici rappresentano il 57% dei punti campionati dai tecnici di Goletta Verde e sono i luoghi dove si concentrano le maggiori criticità: su 149 foci monitorate, 106 (il 71%) sono risultate "fortemente inquinate" (il 61%) e "inquinate" (il 10%). Il 43% dei punti campionati sono, invece, spiagge. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli).

Organizzati "trash mob" per sensibilizzare bagnanti - Goletta Verde nel suo viaggio ha presentato esposti alle Capitanerie di Porto per 45 località fortemente inquinate. L'imbarcazione ha scoperto che, su 8 punti interdetti alla balneazione, solo 1 aveva i cartelli di divieto, e in 6 ha trovato gente che faceva il bagno. Durante la campagna sono stati tenuti dei "trash mob", flash mob sulle spiagge per sensibilizzare i bagnanti sull'inquinamento del mare da plastica. Quest'anno i volontari di Legambiente hanno ripulito 78 spiagge e hanno trovato una media di 620 rifiuti ogni 100 metri, all'80% di plastica.

Il forte inquinamento delle "acque abbandonate" - La Goletta Verde ha controllato anche le cosiddette "acque abbandonate", i tratti di mare non controllati dagli enti pubblici perché non usati per la balneazione. Il 64% di questi è risultato inquinato o fortemente inquinato.

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