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mercoledì 12 settembre 2018

Polmonite da legionella cresce l'allarme: morto 82enne nel Lecchese e uno ricoverato a Monza

Ricoverato a Desio il 6 settembre, è deceduto due giorni dopo


E' stata una polmonite da legionella la causa della morte di Antonio Mandelli, un uomo di 82 anni residente in provincia di Lecco, arrivato lo scorso 6 settembre al pronto soccorso dell'ospedale di Desio in arresto cardiocircolatorio e deceduto due giorni dopo. Le sue condizioni si sono aggravate velocemente, dopo che settimana scorsa ha accusato i primi disturbi. All'inizio della settimana, raccontano famigliari e conoscenti, era anche andato a fare una passeggiata. 

Resta invece in terapia intensiva un uomo di 29 anni, bresciano, ricoverato in prognosi riservata al San Gerardo di Monza, attaccato alla macchina "Ecmo" per la pulizia del sangue, dopo aver contratto il batterio della legionella. Le sue condizioni, a detta dei medici, sono gravi ma stabili. La prima settimana di ricovero sarà decisiva per poter sciogliere la prognosi. Finora i casi di legionella più gravi hanno riguardato persone in età avanzata. In questo caso invece si tratta di una persona di 29 anni che, proprio grazie alla sua giovane età, sembra aver maggiori capacità di reagire alle cure.

A fare il nuovo punto della situazione l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, riferendo in Consiglio regionale sull'epidemia che sta interessando il bresciano. "A ieri fino alle ore 20 vi sono stati235 accessi al pronto soccorso, 196 sono le persone attualmente ricoverate, 12 le persone che hanno rifiutato il ricovero o che sono state dimesse, due i decessi, uno con una diagnosi accertata di legionella", ha detto Gallera: "In 12 casi, sul numero totale, è stato accertato che si tratta di legionella".

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