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mercoledì 30 gennaio 2019

Bambino ucciso nel Napoletano, forse poteva salvarsi


Il piccolo Giuseppe, il bambino ucciso a Cardito dal compagno della madre, forse si sarebbe potuto salvare. Nella ricostruzione degli eventi c'è infatti un "buco" di due ore, tra quando l'uomo ha telefonato a sua madre, presumibilmente a pestaggio già avvenuto, e quando questa, raggiunta la casa della tragedia, ha chiamato i soccorsi. Al vaglio la posizione della madre, presente in casa al momento della tragedia.


Le responsabilità della madre - Questo particolare, che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire, sembra inoltre aumentare le responsabilità anche di Valentina Casa, la mamma di Giuseppe: la donna, non solo avrebbe assistito al pestaggio, ma non avrebbe fatto niente nemmeno quando il bambino ha perso i sensi.

Il buco di due ore - Stando a quanto emerso, come riporta "Il Mattino", alle 10 di domenica mattina Tony Sessoubti ha chiamato a casa della sorella e avrebbe parlato con la madre. Dato i litigi frequenti tra il 24enne e la compagna, la donna non si sarebbe allarmata eccessivamente e solo verso le 12.30 ha raggiunto l'abitazione dei due. E' stato solo allora che soccorsi e polizia sono stati allertati.

I bambini alla nonna: "Facci stare con te" - Ancora molti i lati oscuri della vicenda, a partire dal rapporto del 24enne con i tre figli della compagna. La piccola Noemi, la sorellina di Giuseppe, anche lei picchiata, ma ormai fuori pericolo, sostiene che Sessoubti li picchiasse regolarmente e che il litigio sfociato in tragedia fosse iniziato già dal sabato sera. Discordanti le testimonianze di vicini e conoscenti, tra chi oggi parla di lividi sui bambini e chi sostiene che la situazione fosse sostanzialmente regolare.

Quello che sembra certo però, come racconta il "Corriere della Sera", è che i bambini non volessero stare a Cardito, con il compagno della madre. La donna era andata via di casa a settembre per iniziare la convivenza con Sessoubti: i bambini avevano dovuto cambiare casa e scuola. Una scelta obbligata che non erano riusciti ad accettare: "Facci restare qui, vogliamo rimanere con te, non vogliamo cambiare casa", avrebbero infatti più volte ripetuto alla nonna.

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