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sabato 5 agosto 2017

Bomba d'acqua a Cortina d’Ampezzo e San Vito di Cadore, un morto

Travolto con la sua auto da colata di detriti

Cortina D'Ampezzo
Una persona è morta travolta con la sua auto sotto una colata di detriti a causa di una bomba d'acqua che si è abbattuta la notte scorsa a Cortina d'Ampezzo e San Vito di Cadore. Le aree interessate sono quelle della zona del Cristallo. Interrotta la strada dolomitica in tre punti: a Riogere, al Lago Scin e in località Alverà.



L'auto con la vittima è stata individuata dai soccorritori nell'alveo del torrente tra Riogere e lago Scin. Con l'aiuto di una piccola ruspa è stata liberata l'auto dai detriti ma il personale sanitario del Suem non ha potuto che costatare il decesso della persona che era a bordo. La massa detritica provocata dalla bomba d'acqua ha invaso alcune strade e garage. Le squadre di soccorso sono al lavoro per riportare la situazione alla normalità.


Anche a San Vito di Cadore si è a battuta la bomba d'acqua. Fango e detriti hanno fatto esondare il torrente Ru’ Secco, portando tonnellate di materiale fino in paese, dove sono stati danneggiati negozi e case. Sul posto i vigili del fuoco con le unita’ cinofile, uomini del soccorso alpino, carabinieri, polizia, guardia di finanza, protezione civile della sezione Ana Cadore. La frana, causata dall’esondazione del torrente, che ha fatto tracimare un bacino di contenimento dei detriti alluvionali, ha travolto anche un ponticello lungo la pista ciclabile di San Vito.

San Vito di Cadore

Un’altra frana è scesa a valle nella zona di Borca di Cadore, a Cancia, dove nel luglio del 2009 un fenomeno analogo causò la morte di due persone, madre e figlio, sepolte nella loro baita da fango e sassi, ed una terza si è scaricata invece nei pressi di Auronzo, ricoprendo la strada regionale 48 delle Dolomiti. Qui il fenomeno è stato provocato dalla tracimazione del torrente Giralba. Come sulla statale Alemagna, anche in questo caso la circolazione è bloccata. Coldiretti, più di otto comuni italiani su dieci (82%) hanno parte del territorio a rischio frane e alluvioni anche a causa dei cambiamenti climatici per le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. È quanto afferma la Coldiretti che, nel commentare la tragedia della frana in Cadore, ricorda che nel 2014 in Italia si sono verificati 211 eventi di frana importanti, che hanno causato complessivamente 14 vittime. Le regioni più colpite sono state Liguria, Piemonte, Toscana, Veneto, Campania, Lombardia e Sicilia secondo l’Ispra.

“In Italia 8,6 milioni di cittadini – commenta la Coldiretti – vivono o lavorano in aree considerate ad alto rischio idrogeologico, anche per la mancanza di una adeguata pianificazione territoriale. A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento che non riesce ad assorbire la violenta caduta dell’acqua”.

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