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sabato 27 ottobre 2018

Usa: indagini sui pacchi bomba, arrestato un sospetto


L'America tira un sospiro di sollievo dopo che altri pacchi bomba intercettati oggi avevano aumentato l'allarme in tutto il Paese, a meno di due settimane dalle elezioni di Midterm. Nel giro di 48 ore l'Fbi ha arrestato quello che per adesso è considerato il principale sospettato, incastrato pare da tracce di Dna lasciate sui pacchi: è un uomo bianco di 56 anni, Cesar Sayoc, nato a New York, dove ha conservato vari legami, ma residente ad Aventura, a qualche decina di chilometri da Miami, Florida, da dove sono stati spediti molti dei pacchi. Negli ultimi documenti si definiva 'manager' ma la sua attività non è nota. Ha alle spalle una storia piena di precedenti penali e arresti, non solo per furto, frode e droga ma anche per una minaccia bomba nel 2002. Risulta registrato come repubblicano. Gli agenti lo hanno arrestato in un'officina e hanno sequestrato il suo furgone tappezzato di foto di Trump, simboli della presidenza Usa, bandiere americane e un adesivo offensivo verso la Cnn, destinataria di due pacchi esplosivi e uno dei bersagli preferiti del tycoon, come tutti quelli cui erano indirizzati gli ordigni sospetti per posta: da Barack Obama a Hillary Clinton, dall'ex capo della Cia John Brennan al premio Oscar Robert De Niro.

Cesar Sayoc, l'uomo arrestato con l'accusa di aver inviato almeno 14 pacchi bomba a persone molto critiche verso Trump, rischia sino a 48 anni di prigione. L'uomo e' stato arrestato grazie a prove legate alle impronte digitali e al Dna. In particolare sono state le impronte trovate sul pacco spedito alla deputata dem Maxine Waters a confermare l'identita' dell'arrestato. Il direttore dell'Fbi non esclude che possano esserci altri pacchi bomba sospetti. Per questo ha chiesto cautela, precisando che i pacchi finora trovati non erano finti ma contenevano materiale potenzialmente esplosivo.

E' troppo presto per discutere le motivazioni che hanno spinto ad agire l'uomo arrestato per i pacchi bomba. Un twitter associato a Cesar Sayoc, tuttavia, mostra ripetuti attacchi al finanziere progressista George Soros, il primo a ricevere uno di quei pacchi, e apprezzamenti per Trump e i repubblicani. Soros era stato accusato anche dal presidente con l'accusa di aver pagato le proteste al Congresso contro la nomina di Brett Cavanaugh alla Corte suprema. I tweet dello stesso account prendono di mira anche Andrew Gillum, candidato nero dem alla carica di governatore in Florida, accusandolo di essere un burattino di Soros.

Donald Trump si rammarica che la vicenda dei pacchi bomba sospetti stia distraendo dalle elezioni di Midterm proprio quando, a suo avviso, il Grand old party sta avendo buoni risultati. "I repubblicani stanno facendo cosi' bene nel voto anticipato e nei sondaggi, ed ora accade questa cosa della "'Bomba' e il momento favorevole frena grandemente. Le notizie ora non parlano di politica. Molto spiacevole quello che sta succedendo. Repubblicani, uscite e votate!", ha twittato. 

In serata, parlando con i giornalisti, Trump ha detto di aver sentito che l'uomo arrestato in Florida per i pacchi bomba era uno dei suoi sostenitori ma non ha fatto commenti. Trump ha detto che non contattera' Barack Obama ne' gli altri destinatari dei pacchi bomba.

La casa di Cesar Sayoc, l'uomo arrestato per i pacchi bomba, fu pignorata nel 2009 dalla Indymac, una banca fallita nella recessione seguita alla crisi di quell'anno e poi acquistata da un gruppo di investitori che comprendeva l'attuale segretario al tesoro Usa Steve Mnuchin. Secondo l'Ap, ci sono anche elementi che suggeriscono l'ipotesi che Sayoc sia rimasto vittima di una controversa pratica attuata durante la recessione, quando le richieste di pignoramento venivano firmate dalle banche automaticamente a migliaia, senza controllare l'accuratezza dei documenti: un fenomeno che ha portato migliaia di persone a perdere la casa senza le procedure appropriate.

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