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sabato 29 luglio 2017

Pensavano a un ladro, ma era un orso che è entrato in casa di notte

Una cosa così succede una volta su un milione. E' accaduto all'alba a Villavallelonga, piccolo centro della provincia dell'Aquila.

La cucina dell'abitazione dopo l'incursione dell'orso 

L'orso era lì, a due passi dal divano, in pieno soggiorno. Spaventato lui quanto tutta la famiglia, scioccata e in preda al panico, fuggita dal balcone. Quello che è accaduto ieri notte intorno alle 2 a Villavallelonga è un episodio "che purtroppo farà discutere. Una cosa così succede una volta su un milione, ora temiamo per il futuro dell'animale. Vogliamo proteggerlo", raccontano i responsabili de Parco Nazionale d'Abruzzo iniziando a spiegare ciò che è avvenuto in provincia dell'Aquila. 

"Mario", così è chiamato da tempo, è un orso maschio di circa 3 anni e 120 chili ben noto nei paesi della Marsica. E' famoso per le sue passeggiate notturne in cerca di cibo e le incursioni nei pollai, tanto che dai primi di luglio le guardie del Parco lo avevano catturato a Vallemora per applicargli un radiocollare, in modo da monitorarne gli spostamenti. 

Il segnale ieri notte indicava che l'animale si stava spostando per gli stretti borghi di Villavallelonga: mentre i guardia parco lo stavano per raggiungere l'orso è rimasto intrappolato in un vicolo cieco. "Ha cercato una via di fuga, scavalcato un muretto e si è trovato in uno spazio chiuso da dove non riusciva a uscire". L'unico modo possibile era passare dalla finestra di una cantina non chiusa di una abitazione: l'orso ha sfondato la retina metallica e risalendo le scale si è trovato al secondo piano, in pieno soggiorno. 

E' scattato l'allarme nella casa e il padrone dell'appartamento, mentre moglie e due figli piccoli dormivano, si è alzato credendo fossero i ladri. Quando ha acceso la luce ha visto con i suoi occhi qualcosa che aveva dell'incredibile: un orso a pochi metri dal divano, impaurito, che aveva parzialmente devastato quell'angolo di casa. L'intera famiglia si è svegliata e i bambini terrorizzati (sono poi stati portati all'ospedale per lo shock) sono rimasti dietro ai genitori che facevano da scudo. Nel frattempo, in pochi minuti, sono giunti i guardia parco che stavano cercando Mario. 

Nell'assurda situazione di stallo, con l'orso in soggiorno e la famiglia bloccata, i bimbi e i genitori sono stati fatti uscire calandosi attraverso un balcone e l'orso si è praticamente addormentato nel salotto. Era impossibile, secondo i presenti, portarlo fuori da lì.

"Poco più di mezz'ora dopo è arrivato un veterinario da Pescasseroli che ha sedato l'animale, poi trasportato di nuovo in natura all'interno del parco, molto lontano dal paese, dove è stato rilasciato in montagna" spiegano dall'ente.

I responsabili giurano che ora verrà fatto un "serrato e continuativo monitoraggio, pur nella consapevolezza che non basta a garantire che l’orso non frequenti i centri abitati. Purtroppo, la presenza elevata di fonti alimentari, facilmente accessibili, costituisce una forte attrattiva per l’orso che vi si è abituato" scrivono in una nota. 

"Siamo molto vicini alla famiglia che è stata vittima di una situazione incresciosa che nessuno vorrebbe vivere. Lavoriamo quotidianamente per favorire la convivenza tra uomini e orsi, ma quello che è accaduto questa notte è difficile da accettare, per cui ho contattato immediatamente il Ministero dell’Ambiente che ha convocato una riunione urgente per lunedì mattina, nel corso della quale sarà affrontato il problema della gestione di un orso confidente che opera, da mesi, prevalentemente nella zona di protezione esterna e fuori dal Parco per trovare una soluzione, sia nell’interesse della conservazione dell’orso, sia della tranquillità delle persone. L’evento di questa notte ripropone la necessità, per la conservazione dell’orso, di mettere in campo azioni che coinvolgano tutte le Amministrazioni che operano sul territorio, evitando di lasciare solo al Parco la soluzione di problemi che implicano altre competenze e altre responsabilità".

Senza dirlo, quello a cui si riferisce il presidente è che questo episodio potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso: l'orso, considerato "patrimonio indisponibile dello stato", se scattassero denunce (prevedibili dopo quanto accaduto) potrebbe finire in cattività, stato dal quale poi difficilmente riuscirà a abbandonare negli anni futuri. 

L'ente Parco ha segnalato più volte la necessità - nel tentativo di convivenza uomo-orso - di sistemare tutte quelle cantine e quegli spazi "anche abusivi" che sono privi di protezione o semi abbandonati e dunque di facile richiamo per l'animale.

Quando a inizio luglio era stato applicato il radiocollare all'animale, che aveva già fatto incursioni a Lecce nei Marsi e altre località attratto da mucchi di carote lasciate all’aperto senza alcuna protezione, lo stesso presidente aveva specificato che ""nessuno pensi però che con il radiocollare abbiamo risolto tutti i problemi. Non ci sono soluzioni magiche, ma solo un lavoro costante con la collaborazione delle amministrazioni locali e dei singoli cittadini". 

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