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lunedì 3 luglio 2017

Paolo Villaggio (Rag. Fantozzi)

L’attore Paolo Villaggio è morto per complicanze del diabete. A spiegarlo i due figli allesterno della clinica romana Paideia, dove l’attore e deceduto nelle prime ore di oggi. “Aveva il diabete e si è curato poco e male” ha detto la figlia Elisabetta. Proprio lei ha dato la notizia, ed ha voluto salutarlo con un post su facebook accompagnato da  un cuoricino:
"Ciao papà, ora sei di nuovo libero di volare"

La foto postata su facebook da Elisabetta Villaggio


Paolo Villaggio e la figlia Elisabetta

I film e le scene migliori in ricordo di Paolo Villaggio:




Genovese purosangue, è stato scrittore, autore e istrione, protagonista di una stagione storica dell'intrattenimento, tra grande schermo, radio e tv. Ha dato il volto a mille personaggi entrati nell'immaginario collettivo, primo fra tutti il ragionier Ugo Fantozzi.



L'attore Paolo Villaggio è morto per complicanze del diabete. A spiegarlo i due figli all'esterno della clinica romana Paideia, dove l'attore é deceduto nelle prime ore di oggi. "Aveva il diabete e si è curato poco e male" ha detto la figlia Elisabetta, aggiungendo che il padre era stato ricoverato prima al Gemelli dal 14 maggio al 9 giugno, e poi trasferito nella struttura di Collina Fleming. "Un mese e mezzo fa abbiamo fatto una serata a Capodistria", ha ricordato il figlio Pierfrancesco, "poi ha avuto una forte infezione determinata dal diabete".




Ha interpretato personaggi legati a una comicità paradossale e grottesca, come il professor Kranz e il timidissimo Giandomenico Fracchia, è noto al grande pubblico per la creazione letteraria e la seguente trasposizione cinematografica (in dieci pellicole) del ragionier Ugo Fantozzi. All'attività comica fanno eco quella di scrittore e musicista: la prima cominciata proprio con un libro su Fantozzi, al quale seguiranno altri otto sul ragioniere, e altri libri di carattere satirico.

Ha recitato in parti più drammatiche, partecipando a film di registi come Federico Fellini, Marco Ferreri, Lina Wertmüller, Ermanno Olmi e Mario Monicelli. Nel 1992, in occasione della 49ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, riceve il Leone d'oro alla carriera[1]. Nell'agosto del 2000 gli viene assegnato al Festival del cinema di Locarno il Pardo d'onore alla carriera.





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